Il framework StoryBrand, sviluppato da Donald Miller, ha costituito per tanto tempo una metodologia di marketing davvero rivoluzionaria, in grado di trasformare il modo in cui le aziende comunicano con i loro clienti.
Ma qual è stato il suo segreto? E perché ancora oggi possiamo beneficiarne?
Andiamo con ordine! 😊
La prima cosa che bisogna chiarire è che questo approccio innovativo si basa su un principio fondamentale: le persone sono attratte dalle storie ben costruite, e questo elemento può essere sfruttato strategicamente nel marketing.
Il pilastro, ben noto a tutti coloro che fanno copywriting, si accompagna con una struttura particolare del framework in questione.
Approfondiamo la sua conoscenza.
Il personaggio
Cominciamo dal protagonista della storia, il personaggio, che è anche il primo e fondamentale elemento del framework.
Ora, contrariamente a quello che molti potrebbero pensare, il protagonista non deve essere il brand, bensì il cliente stesso.
Per questo motivo, diventa fondamentale approfondire meglio la sua conoscenza compiendo un’analisi specifica su di lui, sulle caratteristiche demografiche, sulle aspirazioni e sui valori del target e, ancora, individuandone specifiche psicografiche per arrivare a generare un avatar del cliente, dettagliato e realistico.
Il problema
Definito il personaggio, possiamo occuparci a identificare anche il problema, secondo elemento dello Storybrand.
Secondo il framework, i problemi devono essere analizzati su tre distinti livelli:
- esterni: le sfide concrete, tangibili;
- interni: le preoccupazioni e i timori;
- filosofici: le questioni legate ai valori e ai principi.
La stratificazione del problema, se ben gestita, ti permetterà di creare una connessione più profonda con il pubblico.
La guida
Definito personaggio e problema, occupiamoci ora della guida. Tra il primo e il secondo, infatti, l’azienda dovrà porsi come guida, come mentore che, dimostrando empatia verso le difficoltà del cliente, possa stabilire la propria autorevolezza nel settore, offrendo comprensione e competenza, e costruendo un rapporto di fiducia attraverso testimonianze e case studies.
Il ruolo di guida dell’azienda deve essere interpretato con un equilibrio e credibilità.
Il piano d’azione
Il piano d’azione deve essere chiaro e comprensibile, suddiviso in fasi più piccole e di maggiore gestibilità, realizzabile e pratico, orientato ai risultati.
Nella sua comunicazione, il cliente deve sempre percepirlo come una strada sicura verso il successo, formulato da una guida (azienda) autorevole e credibile, in grado di ispirare fiducia.
L’invito all’azione
Si giunge così all’invito all’azione, o call to action, l’elemento con cui si suggerisce al cliente di procedere verso un determinato comportamento.
Per rafforzare l’efficacia dell’invito all’azione è necessario che questo sia diretto, chiaro e inequivocabile, crei un senso di urgenza, minimizzi il rischio percepito e offra un chiaro valore aggiunto.
Esempio di Storybrand: un caso studio
Per capire ancora meglio come funziona lo Storybrand, cerchiamo di condividere insieme un caso studio, con esempio su un negozio di occhiali.
Elemento | Descrizione |
Personaggio | È il cliente. È attento alla propria immagine professionale e personale, passa molte ore davanti agli schermi digitali, desidera una soluzione di equilibrio tra funzionalità e stile, è preoccupato per la salute dei propri occhi e desidera esprimere la propria personalità attraverso gli accessori. Ha un’età tra i 25 e i 50 anni, ha uno stile di vita dinamico, usa spesso Internet, ama le tendenze ma non è schiavo della moda, apprezza un servizio personalizzato e di qualità. |
Problema | Suddividiamo i problemi in esterni: difficoltà nel trovare occhiali che si adattino perfettamente al viso affaticamento visivo dovuto all’uso prolungato di dispositivi digitali insoddisfazione per le precedenti esperienze di acquistoconfusione davanti alla vasta scelta di modelli e caratteristiche tecnichetempo limitato per la ricerca e la scelta in problemi interni: insicurezza nell’aspetto con gli occhialifrustrazione per gli investimenti sbagliati in occhiali inadattipreoccupazione per il peggioramento della vistatimore di fare una scelta sbagliataansia per il giudizio degli altri e infine in problemi filosofici: scelta tra vedere bene e apparire professionalesalute dei miei occhi importante come l’aspetto estetico. |
Guida | Si arriva così alla guida, con cui si presenta l’offerta del negozio con la giusta empatia, lasciando intendere al cliente che si sa quanto sia importante non solo vedere bene, bensì anche sentirsi sicuri e a proprio agio in ogni momento della giornata. Si possono poi offrire degli elementi che possano migliorare la percezione di affidabilità e competenza: 20+ anni di esperienza nel settoreottici qualificati e costantemente aggiornatitecnologie all’avanguardia per l’analisi della vistapartnership con i migliori brand del settorespecializzazione in lenti digitali e progressive |
Piano d’azione | Si presenta quindi il piano d’azione. Il percorso proposto al cliente inizia con una consulenza personale con analisi dettagliata del viso e dello stile personale, valutazione delle abitudini visive e dello stile di vita e esame della vista completo con tecnologia avanzata. Si procede poi con la scelta guidata di montature adatte, prova virtuale con tecnologia 3D e consulenza sui materiali e trattamenti delle lenti. Infine, la fase della personalizzazione, con misurazioni precise con strumenti digitali e adattamento personalizzato della montatura, e quella della produzione, del controllo e della regolazione finale per il massimo comfort. |
Invito all’azione | Chiudiamo infine con un invito all’azione, come “Prenota ora la tua consulenza gratuita di 30 minuti con i nostri esperti“. Si può rafforzare il messaggio con un altro elemento di supporto come “Scopri come proteggere i tuoi occhi con una visita completa” e offrire incentivi come: prima consulenza gratuitagaranzia di soddisfazione di 30 giornicheck-up visivo completo inclusomanutenzione gratuita per 12 mesiassicurazione contro rottura/smarrimento |
7 errori comuni da evitare nell’uso di StoryBrand
Il framework StoryBrand è uno strumento potente per semplificare e chiarire il messaggio del tuo brand, ma come ogni strumento, il suo successo dipende da come viene utilizzato. Ecco alcuni errori comuni che molti commettono durante l’implementazione del framework, e come evitarli.
1. Posizionare il Brand come Eroe della Storia
Uno degli errori più frequenti è dimenticare il principio fondamentale di StoryBrand: il cliente è l’eroe, il brand è la guida. Quando un’azienda si concentra troppo su se stessa – sui suoi successi, prodotti o storia – rischia di perdere il pubblico.
Perché è un problema?
I clienti cercano soluzioni ai loro problemi, non un brand che parla di quanto è fantastico. Posizionarti come l’eroe rende difficile per il tuo pubblico identificarsi con il messaggio.
Come evitarlo:
Riformula il tuo approccio mettendo i bisogni, le paure e i desideri del cliente al centro della narrazione. Usa frasi come “Sappiamo che affrontare [problema del cliente] può essere frustrante, ed è per questo che ti guidiamo passo dopo passo verso [soluzione].”
2. Ignorare il Problema Principale del Cliente
Un messaggio efficace inizia con l’identificazione chiara del problema che il tuo cliente sta cercando di risolvere. Tuttavia, molte aziende trattano questa parte superficialmente o, peggio, si concentrano su problemi irrilevanti.
Perché è un problema?
Se non comprendi appieno le sfide del tuo cliente, rischi di creare un messaggio generico o fuori target. Questo genera disinteresse e allontana i potenziali clienti.
Come evitarlo:
Investi tempo per analizzare il tuo pubblico. Usa sondaggi, interviste e ricerche di mercato per comprendere a fondo il loro problema principale. Integra queste informazioni nel tuo messaggio con chiarezza e precisione.
3. Non Fornire una Call to Action Chiara
Un altro errore comune è non includere una call to action (CTA) forte e ben definita. Spesso, i brand si limitano a inserire messaggi vaghi come “Scopri di più” o “Contattaci se hai domande”, senza spingere il cliente verso un’azione concreta.
Perché è un problema?
Le persone hanno bisogno di istruzioni chiare. Una CTA debole lascia spazio a incertezza, riducendo le probabilità che il cliente compia il passo successivo.
Come evitarlo:
Usa CTA dirette e specifiche come “Prenota una consulenza gratuita” o “Scarica la guida completa”. Posiziona queste CTA in punti strategici del tuo sito o dei tuoi materiali di marketing.
4. Dimenticare il Piano d’Azione
Il framework StoryBrand enfatizza l’importanza di fornire al cliente un piano chiaro per raggiungere il risultato desiderato. Molti brand trascurano questa parte, lasciando il pubblico incerto su come procedere.
Perché è un problema?
Senza un piano d’azione, il cliente può sentirsi sopraffatto o confuso, perdendo fiducia nel brand.
Come evitarlo:
Suddividi il percorso in pochi semplici passi. Ad esempio:
- Contattaci per una consulenza.
- Ricevi un piano personalizzato.
- Trasforma la tua comunicazione.
Questo non solo rassicura il cliente, ma lo motiva a prendere l’iniziativa.
5. Essere Troppo Complessi nel Messaggio
Un principio chiave di StoryBrand è la semplicità. Tuttavia, molti brand complicano inutilmente il loro messaggio, aggiungendo dettagli tecnici o linguaggio troppo elaborato.
Perché è un problema?
Un messaggio complesso richiede troppo sforzo per essere compreso. I clienti, sovraccaricati da informazioni, perdono interesse e passano oltre.
Come evitarlo:
Chiediti: “Un bambino di 10 anni capirebbe il mio messaggio?” Usa un linguaggio semplice e diretto. Focalizzati su una sola idea principale per ogni comunicazione, evitando di sovraccaricare il cliente con troppe informazioni.
6. Non Mantenere Coerenza nei Canali di Comunicazione
Un errore frequente è utilizzare lo StoryBrand framework solo in alcune aree del marketing, come il sito web, trascurando altri canali come social media, email o pubblicità.
Perché è un problema?
La mancanza di coerenza rende il messaggio frammentato, riducendo la fiducia e la riconoscibilità del brand.
Come evitarlo:
Integra il framework StoryBrand in ogni aspetto della comunicazione. Assicurati che ogni canale rifletta lo stesso messaggio, tono e approccio narrativo, rafforzando la percezione del brand nella mente del cliente.
7. Non Mostrare le Conseguenze del Fallimento
StoryBrand sottolinea l’importanza di evidenziare cosa il cliente rischia di perdere se non agisce. Tuttavia, molti brand evitano di farlo per paura di sembrare negativi o troppo aggressivi.
Perché è un problema?
Le emozioni giocano un ruolo chiave nelle decisioni d’acquisto. Senza una chiara rappresentazione delle conseguenze del fallimento, il cliente potrebbe non percepire l’urgenza di agire.
Come evitarlo:
Descrivi in modo chiaro ma empatico i rischi di non risolvere il problema. Ad esempio:
“Non avere un messaggio chiaro potrebbe far perdere al tuo brand opportunità preziose, lasciando spazio alla concorrenza.”
Se vuoi saperne di più e scoprire come lo Storybrand può funzionare per la tua attività, contattami qui!